La mia ricerca è composta da gesti, attimi, istanti, silenzi. È il tempo che sedimenta, fissa la pittura sulla carta finchè tutto abbia il suo corso. Non ho il controllo assoluto sulla forma, vorrei controllare l’incontrollabile, una sfida che mi porta a questo gioco di forme e sensazioni che sono in divenire. Il centro dei miei lavori è l’imprevedibilità, un gesto poetico e drammatico che assume vita propria. Sperimento equilibri sempre nuovi tra acqua (elemento vitale), pigmenti (materia), ricerco la trasformazione l’induco non la forzo. Le mie combinazioni sono fatte di mescolanza e tensione, tracce, trasparenze e coperture dense, con un linguaggio quasi inconscio.